Siria minaccia QuseirLa Siria ha appena dichiarato di aver lanciato una massiccia offensiva contro una città di ribelli, Quseir, dove sarebbero asserragliati migliaia di simpatizzanti dell’opposizione. L’attacco è cominciato nella prima mattinata con incursioni aeree, provocando la morte, secondo l’Osservatorio Siriano, di circa 30 persone, inclusi 16 ribelli.

Una fonte militare ha parlato di forze governativa nel centro della città, con truppe che hanno innalzato la bandiera siriana sul palazzo del municipio riconquistato. Il valore di questa città, al confine con il Libano, è doppio: collega Damasco con la costa mediterranea e permette di avere rifornimenti di armi e viveri attraverso il Libano.

L’offensiva per la liberazione della città di Quseir sarebbe cominciata, come affermano fonti governative, e ora si teme il massacro, anche perché le notizie provenienti dall’area non sono facilmente verificabili. È stato comunque previsto un ponte umanitario per civili e ribelli che volessero arrendersi.

La Coalizione Nazionale Siriana, la principale oppositrice, ha denunciato un barbaro bombardamento che avrebbe provocato molti più morti di quanti ne sono stati dichiarati; ha anche accusato il regime di collaborare con la milizia di Hezbollah appoggiata dall’Iran, per invadere Quseir e cancellarla dalle mappe, insieme ai suoi residenti. Infine ha richiesto un intervento urgente della Lega Araba per fermare quello che probabilmente sarà un massacro, con civili coinvolti. Intanto Netanyahu, il primo ministro israeliano, ha riferito che Israele sta agendo con determinazione per impedire il trasferimento di armi dalla Siria ad Hezbollah, il gruppo Shia libanese, per timore di pericolosi attacchi.