Los Roques è un arcipelago tanto bello quanto maledetto, un po’ come tutto il Venezuela. Questa nazione sudamericana è, nonostante i leggeri progressi degli ultimi anni, uno dei Paesi più pericolosi del continente americano.
Los Roques rappresenta il fiore all’occhiello del turismo venezuelano, grazie alle sue splendide acque e spiagge. Ma nasconde un terribile segreto, che inghiotte saltuariamente i turisti e i locali che si avventurano nel breve tratto di mare che separa la capitale Caracas dal paradiso di Los Roques. Se non è raro che dei velivoli precipitino in mare, o siano costretti a tornare indietro per avarie al motore, quello che è successo il 4 gennaio del 2008 e del 2013 fa venire la pelle d’oca per le impressionanti coincidenze.
Due aerei che spariscono mentre percorrono la stessa rotta (in maniera inversa) a distanza di 5 anni esatti. E per sparire si intende dissolti nel nulla, senza lasciar tracce. Nell’episodio verificatosi nel 2008, fu ritrovato in mare solo in corpo del copilota (tra l’altro trovato senza acqua nei polmoni, quindi morto presumibilmente prima di giungere in acqua), ma nessuna traccia di altre vittime o dell’aereo, come fosse stato inghiottito dal mare; la stessa situazione si sta ripetendo in questi giorni, senza però alcun corpo.
Le indagini avevano seguito la pista dei narcos, del rapimento e del commercio clandestino di organi, ma finora nessun valido elemento è stato portato all’attenzione delle autorità locali. Resta il dubbio sul cellulare di una delle vittime, che avrebbe squillato diversi giorni dopo la scomparsa.
Quello che ha destato molto scalpore nell’ultima sparizione è la presenza di Ottavio Missoni sull’aereo, insieme alla moglie e ad alcuni amici, oltre ad altri passeggeri, per un totale di 20 persone, inclusi pilota e copilota. Una coppia si è miracolosamente salvata perché non ha trovato posto sul bimotore. L’unico indizio, al momento, è il giallo sul rifornimento: è stata fatta benzina per 3 ore, quando la tratta richiede solo 45 minuti di volo.