Pilota e Meccanico della Itala nel raid Overland 11 Pechino – Parigi.

“Eccola, dopo 18 anni di nuovo alla ribalta. E’ lei l’ Itala… La macchina che produce sogni di viaggi e avventura, la prima a tracciare la via dall’ Oriente all’ Occidente ed ora termina un viaggio iniziato ben 100 anni fa… Io con lei come 18 anni fa mi ritrovo a condividere la conquista di un sogno: a lei il compito di mordere la strada a me il compito di moderare il suo slancio eroico impugnando il volante e parzializzando il gas, per risparmiare energie utili nel tratto finale. E’ stupendo farsi portare da lei, puro cavallo di razza che scalpita come un puledro nella prateria ed è bello condividere con lei tutto: il sole quando ti brucia il viso o le braccia, il vento quando quasi ti schiaffeggia da destra e da manca, la pioggia di un temporale che come l’acqua di una fonte battesimale ti lega a lei unendo anima e corpo, la tenacia nel non volerti fermare anche quando le gocce di pioggia paiono spilli ardenti sul volto. Se ce la fa lei noi non siamo da meno. Spesso è duro essere alla sua altezza con l’acqua che entra a rivoli sottili dal collo e come una fredda lama ti gela lo stomaco. Quando le mani intirizzite dal freddo e dall’ acqua si irrigidiscono. Io forse sarò un po’ matto ma mi sento bene. Sento di rivivere una avventura del passato. Ora mi aspetto di tutto perché il bello dell’ avventura di Itala è la sfida titanica di una vettura che ha più di cento anni e che vuole dimostrare la sua perenne immortalità. Noi peccando forse un po’ di presunzione ci consideriamo degli artefici di questo suo risveglio forzato. Per ben due volte è stata risvegliata dal suo magico torpore e da noi… Ma questa è un”altra storia.”