Km: 113 ; media oraria: 31,5 km/h
Dislivello in salita: 420 m
Tempo di percorrenza: ore 3,35

Il casello autostradale di Yongdong si trova a una decina di chilometri dalla città. Il raccordo è una terrificante strada sterrata in ricostruzione che sembra essere servita da bersaglio per qualche esercitazione d’artiglieria e che ieri pomeriggio ha messo a dura prova i nervi di tutti. Per evitare di doverla ripercorrere decidiamo, sempre “all’italiana”, di calarci sulla sede autostradale direttamente da un cavalcavia alla periferia della città, approfittando di un pendio favorevole e del solito squarcio nella rete. Da perfetti clandestini iniziamo così a pedalare in direzione di Lanzhou, lasciando i pulmini al loro destino. Li ritroveremo più avanti dopo il casello, per proseguire presto però ancora da soli quando l’autostrada è interrotta dai lavori di raddoppio.
Noi, come ormai siamo abituati a fare, superiamo con veloci slalom ogni barriera approfittando della sorpresa degli operai, mentre i pulmini sono obbligati ad una lunga deviazione sulla statale. La troveranno rivestita per chilometri dal grano appena mietuto e che i contadini portano con trattori per farlo battere dalle macchine di passaggio. Una volta riuniti non ci sono più problemi e la tappa si dipana veloce lungo la bella autostrada che taglia o sottopassa in tunnel le colline di Loss dalla pendici fittamente coltivate. Alla fine la valle si apre sulla distesa di grattacieli di Lhanzhou, il capoluogo della provincia del Gansu, una città industriale di tre milioni di abitanti attraversata dallo Huang He, il nostro Fiume Giallo.
Il giorno di riposo è dedicato alla navigazione sul Fiume Giallo con visita del monastero rupestre buddhista di Binglinsi.