Una dichiarazione di Re Mohammed ha messo fine ad un dibattito che si stava accendendo e rischiava di sfociare in atti di violenza: il sovrano del Marocco ha infatti revocato la grazia a Daniel Galvan Vina, prendendo una misura straordinaria a causa della gravità dei crimini commessi e per rispetto delle vittime.
Vina, di 64 anni, aveva finora scontato solo due dei 30 anni di galera cui era stato condannato per aver stuprato 11 bambini in un’età compresa fra i 4 ed i 15 anni; la grazia gli era stata clamorosamente concessa da re di Spagna Juan Carlos insieme ad altri 48 prigionieri, sempre spagnoli. Sabato Re Mohammed aveva ordinato una investigazione, annunciando anche che non avrebbe mai permesso una simile grazia se avesse saputo delle atrocità commesse da un Daniel Galvan Vina. I media sia spagnoli che marocchini sostengono che il rilascio di Vina sia stato ottenuto su richiesta dei servizi segreti spagnoli, seguendo una speculazione secondo la quale l’uomo fosse una spia. Il quotidiano El Pais riporta che ci sarebbe stato un accordo tra il DGED e il CSI, i servizi segreti di Marocco e Spagna, rispettivamente. Il CSI ha negato, tramite una fonte, ogni relazione con il progioniero, senza però rilasciare comunicati ufficiali. La grazia concessa ai prigionieri è una parte delle celebrazioni della Festa del Trono, legata alla monarchia del Marocco, che si tiene il 30 luglio ed è capitata appena dopo una visita ufficiale di re Juan Carlos di Spana in Marocco.