Tempo percorrenza h. 6.20’
media 26
dislivello mt. 500
Ecco un’altra tappa di completa pianura, su di una strada a doppia carreggiata, ma davvero faticosa (soprattutto per il sedere) a causa dei rattoppi, delle buche e delle gobbe. Questa la ragione che spiega la media bassissima (26 km. in un’ora) dovuta prima alle condizioni della sede stradale e poi anche all’immancabile caldo torrido. Ha fatto la ricomparsa attorno alle 11 ed ha richiesto docce continue con integrazione d’acqua dai pulmini al seguito.
Il paesaggio agricolo prettamente agricolo alternato in larga parte da vastissime piantagioni di cotone a campi di grano con i contadini impegnati nella mietitura. Grazie alla partenza antelucana (le 5) siamo comunque riusciti a completare la tappa entro le 13,30 e a pranzare nell’albergo di Samarcanda dopo esserci rinfrescati con un tuffo in piscina (senza le biciclette ai piedi) molto ma molto salutare oltre che rigenerante.
Nel pomeriggio qualcuno dopo una brevissima pausa di relax ha fatto un salto al bazar che in massima parte visiteremo domani. Michele Golia ha raggiunto Samarcanda sul pulman del turisti al seguito e si è subito recato all’ospedale per effettuare le doverose lastre. Per fortuna niente di rotto, ma solo contusioni. Qualche giorno di riposo con stampelle e poi di nuovo a pedalare con tutti noi. Dopo il giorno di visita al più importante centro carovaniero e di architettura islamica dell’Asia Centrale con le sue stupende moscheee e madrase, ripartiamo per Tashkent, la capitale dello stato che raggiungeremo in tre tappe.
Lì dovremmo ritrovare internet e così fosse potremo aggiornare come speriamo il nostro diario di viaggio.