[Overland 12 – Diario di Sabato 22 Maggio 2010]
Gruppo Avanscoperta
cittadina di Surma Kibish
Tempo grigio all’orizzonte dopo le belle giornate su cui tanto contavamo per asciugare il terreno fradicio di queste zone. Le nuvole coprono il cielo e verso nord, all’orizzonte, le colline cominciano a coprirsi di una nebbiolina ben poco promettente.
Al sorgere del sole gli operai sono partiti alla volta del campo dei Cinesi, cercano un un cavo molto più spesso e lungo rispetto a quello rotto ieri nel tentativo di estrarre il greder dal fango.
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Noi nel frattempo cerchiamo in tutti i modi di trovare un veicolo per aiutarci a raggiungere il fiume e con 10 uomini, “assoldati” tra i più robusti, andare a liberare il Massif “6” rimasto da giorni fermo in mezzo al fango al limitare della foresta.
Purtroppo l’unica macchina avvistata è quella di un candidato al consiglio provinciale nelle votazioni che si terranno domani, passato di qua per la sua campagna elettorale.
Incontriamo anche il mezzo di un’agenzia dell’ONU che dovrà controllare il regolare esito delle elezioni.
Tempo di arrivare, farsi 4 foto con i nativi locali e scambiare quattro chiacchiere con noi che subito l’ispettrice è ripartita lasciandoci leggermente stupiti riguardo l’effettiva efficacia di questo servizio.
Verso le 14 i lavoratori tornano indietro, saliamo al volo sul fuoristrada: i cinesi hanno dato il cavo solo sotto un noleggio ad ore ed approfittando dell’urgenza e della mancanza di alternative, hanno fissato un prezzo decisamente alto. Ogni secondo è prezioso!
Si lavora spediti e nonostante che il cavo robusto e la grande coppia del Bulldozer, l’estrazione del Greder è molto faticosa. Ormai al tramonto torniamo indietro felici per il Greder ma pur sempre preoccupati perchè un altro giorno è passato e non si è fatto nessun passo avanti.
Come se non bastasse, con le elezioni di domani tutta la nazione si blocca e nessuno si muove da casa per paura di attentati, sparatorie, rivolte già successe nella precedente elezione.
Secondo i piani originari avremmo dovuto essere già fuori dall’Etiopia e non ci eravamo posti il problema-elezioni, l’ambasciata infatti ci raccomanda di fare molta attenzione da questa notte fino a quando non viene eletto il nuovo governo.
Gruppo campo base
N 5° 32′ 44,19″ E 35° 39′ 45,81″
Come sempre la giornata inizia al levare del sole, per colazione beviamo un caffè preparato con il fuoco a legna. Il cibo comincia a scarseggiare e decidiamo un razionamento delle risorse così da poter resistere il più a lungo possibile.
Beppe ci racconta delle difficoltà del bulldozer nel tentare di raggiungerci e ci chiede di provare ad avanzare qualche km con le nostre forze.
Armati di buona volontà proviamo allora a far avanzare il Trakker oltre la buca che si trova di fronte a noi. prima riempiamo i solchi con legna e pietre, quindi lanciamo il Trakker verso l’altro lato del fossato, ma … non c’è nulla da fare.
Il fango è troppo profondo, il Trakker si impantana e siamo costretti a recuperarlo con il verricello del Dormitorio. Dopo varie ore di lavoro e molti tentavi desistiamo e ci prepariamo per un’altra notte al campo.