[Overland 12 – Diario di Domenica 23 Maggio 2010]

Gruppo Avanscoperta
cittadina di Surma Kibish

Oggi è giornata di elezioni, come previsto nessuno si muove e tutti si dedicano alle elezioni. La spasmodica attesa del risultato elettorale comprende: sparare in aria con i propri fucili durante la notte, masticare quat e bere thè mischiato con caffè e manifestare per le strade in favore del partito al governo.

Veniamo a conoscenza che qui nella Omo Valley, così come in molte altre zone della nazione, si sono presentati solo candidati politici appartenenti al partito al governo. Eliminare alla radice la libertà di scelta del popolo è sicuramente un ottimo sistema  per combattere i brogli elettorali, sopratutto per il “vincitore”.

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Pranziamo all’unico ristorante locale, unico anche nel menu’: l’injera, un pane non lievitato rancido ed una lieve nota acidula strappato con le mani per avvolgere carne o verdure. Notiamo che tutti consumano il piatto rigorosamente con la mano destra quando ci viene in mente che può essere per motivi igienici poiché con l’altra vengono svolte le pulizie personali. Proviamo il caffè mischiato con thè tanto amato dalla popolazione locale ma a noi convince ben poco.

Conversando con i commensali veniamo a conoscenza di un fatto di cronaca nera avvenuto nella notte: un abitante del paese ma originario del centro-Etiopia (qui considerato di un’altra razza), ha messo incinta 9 mesi fa una ragazza Surmi di uno dei vicini villaggetti di cercatori d’oro. I familiari appena accortisi dell’accaduto hanno proibito ai due di frequentarsi poichè hanno violato le leggi della tribù.
Purtroppo la ragazza è morta dando alla luce il figlio di razza mista e i familiari incolpando il ragazzo della morte della ragazza. Questa notte hanno radunato tutti i membri del villaggetto e si sono diretti verso la casa del ragazzo, coperti dai tafferugli e dagli spari per le elezioni hanno prima giustiziato tutti i familiari davanti a lui e poi il ragazzo stesso.
Una carneficina raccontata dal nostro commensale come se fosse un fatto qualsiasi, all’ordine del giorno.

Passiamo il resto della giornata osservando i gruppetti di bambini che incoraggiavano ad andare a votare l’unico partito in corsa. Tra uno slogan e l’altro riusciamo a usare il telefono satellitare per cercare nuove soluzioni alla nostro stallo. Una telefonata in particolare risulta molto proficua: rintracciamo Luca Tonti, il responsabile del costumer service Iveco in Etiopiai.
Luca è un ragazzo molto in gamba ed estremamente disponibile. Si offre di guidare una spedizione d’emergenza con un loro daily 4×4 e la sua equipe di specialisti per aiutarci a riparare il camion 330 “Musone” rotto, l’ostacolo principale per iniziare a muoversi dal campo base.
Con entrambi i musoni disponibili ed i loro verricelli niente può fermarci.
Scopriamo che con grande solerzia il pezzo da sostituire, un cambio, era già stato ordinato e spedito da Torino, ben 500Kg di materiale! Invece di aspettare il nostro arrivo, lo caricano sul veicolo, fanno provviste di cibo e sono pronti per raggiungerci sul posto: un paio di giorni e saranno qua. In ogni modo ancora non abbiamo un’idea su come portare il materiale fino al campo base, ma abbiamo 2 giorni per pensarci.

Il morale è tornato alto e qualcosa sembra sbloccarsi.

Gruppo campo base
N 5° 32′ 44,19″ E 35° 39′ 45,81″

Altra giornata di attesa. Dopo i tentativi della giornata precedente non ci resta che aspettare buone nuove dal gruppo in avanscoperta. Nel frattempo, decidiamo di dilettarci nella costruzione di una scacchiera artigianale. Dopo aver preparato i pezzi del gioco con una serie di legnetti ci apprestiamo a giocare e divertiti da questo nuovo passatempo trascorriamo la giornata, senza però dimenticare le attività di mantenimento del campo base.

A sera, la solita invasione di zanzare ci obbliga a ritirarci nelle tende poco dopo il tramonto e così assumiamo definitivamente il ciclo solare quale orologio biologico.
Nella notte però ci aspetta una novità: un gruppo di rane mette in scena un concerto senza precedenti che quasi ci impedisce di prendere sonno.