Ricordiamo a tutti i nostri amici lettori che questi diari inediti sono un’anteprima della serie di 8 documentari che andrà in onda su Rai Uno a inizio 2011

[O12 – Mercoledì 2 giugno] Oggi lasciamo finalmente la valle dell’Omo river, ne serberemo a lungo il ricordo ma senza troppi rimpianti.

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I preparativi per la partenza ci prenderanno buona parte della mattinata: I bidoni di gasolio trasportati a nuoto, adesso devono essere travasati nei serbatoi e non c’è altro metodo se non affidarsi alle leggi della fisica.
Ne approfittiamo allora per fare ampie scorte di acqua e cibo.

Nel primo pomeriggio siamo pronti e finalmente partiamo con i nuovi autisti alla guida dei mezzi su cui anche noi “reduci” ci siamo sparpagliati.
La direzione è sempre sud, ovvero il Kenya: non potendo attraversare il fiume OMO siamo costretti ad aggirare, con lui, il lago Turkana. La buona notizia però è che la strada che stiamo percorrendo è completamente asciutta a differenza di quando ci eravamo passati un mese prima.
I risultati si vedono a fine giornata: 250 km percorsi.

All’imbrunire decidiamo di fermarci anche per consentire ai nuovi autisti di acclimatarsi al meglio ai ritmi della spedizione. Dopo una cena a base di tonno, carne e frutta, montiamo le tende e ci apprestiamo ad andare a dormire.

Nella tenda però ci attende una sorpresa. Il terreno su cui abbiamo montato il nostro campo è composto da pietra lavica che durante la notte rilascia il calore accumulato sotto il sole.
Il risultato è quello di sembrare sdraiati su una graticola (il pavimento) all’interno di un forno (la tenda). Un toccasana per i bronchi dei “reduci” dall’acquitrinosa avventura nella valle dell’Omo anche se la condizione da qualche difficoltà ad addormentarsi.