Ricordiamo a tutti i nostri amici lettori che questi diari inediti sono un’anteprima della serie di 8 documentari che andrà in onda su Rai Uno a inizio 2011

[O12 – Venerdì 28 Maggio] Andrea e la guida si svegliano all’alba nel villaggio che hanno raggiunto la sera prima. Senza indugi vanno a cercare l’autista con cui hanno preso accordi per portare il suo camion nel punto in cui si è fermata la nostra carovana ed usarlo come fermo per trainare i nostri mezzi fuori del fango.
Ma quello che la sera prima era un accordo al mattino presto diventa un’estenuante trattativa: il camion infatti non è ancora carico (in modo da essere un buon appoggio) e la cifra per il lavoro ci sembra troppo alta rendendo la contrattazione lunga e difficile.

{multithumb}

Intanto nel villaggio si raccoglie un grande numero di persone provenienti dai villaggi vicini. Scopriamo che si sono riuniti per festeggiare l’esito delle elezioni: lo spettacolo è decisamente interessante anche per la varietà dei colori dati dai costumi indossati dalla grande massa di gente. Una nota di forte preoccupazione però deriva dai tanti che per festeggiare imbracciano un kalashnikov e non lesinano frequenti raffiche di colpi in aria.

La situazione del gruppo fermo a 40 chilometri non è migliorata. Gli pneumatici sono ormai un tutt’uno col terreno: il fango ha ricoperto il battistrada insinuandosi anche nella più piccola scalfittura rendendo la superficie liscia come quella di uno pneumatico da corsa, solo che di color marroncino.
Sulla strada alle nostre spalle sono evidenti come binari i profondi solchi lasciati dal nostro passaggio, ormai riempiti di acqua rendono inutile qualsiasi tentativo di tornare sui nostri passi.
Con le pale cerchiamo di deviare l’acqua e incanalarla verso un terreno vicino. Poco cambia, il terreno rimane troppo molle e non ci lascia andare.

A qualche centinai di metri c’è un gruppetto di deboli arbusti che proviamo a raggiungere col nostro verricello ma il cavo è troppo corto.
Distrutti dalla fatica tentiamo comunque il tutto per tutto cercando di applicare a catena prolunghe di ogni foggia al cavo del nostro verricello. Con questo sistema ben poco ortodosso riusciamo a raggiungere gli arbusti e legarne per bene un grosso fascio.

Il verricello inizia la sua azione ed il Musone procede lentamente verso gli arbusti. Dopo qualche metro però tutto si ferma: un ostacolo nascosto in profondità nella fanghiglia, forse un tronco, scontra contro il fondo del nostro camion bloccandolo senza via di scampo.
Passiamo ore scavando il fango sotto il camion, nel frattempo un altro gruppo raccoglie tutto il legname che si trova per creare un fondo solido su cui far salire le ruote.

Finalmente libero, il musone raggiunge una piazzola di terreno asciutto su cui riusciamo a fare manovra per rivolgere il verricello verso i veicoli rimasti in coda.
Proviamo a tirare fuori il Camion Dormitorio che necessita sempre di essere trainato per la rottura di qualche settimana fa. Si inizia a tirare ma il Dormitorio non vuole saperne di muoversi, il verricello del Mensa fa sempre più forza ma il terreno che sembrava asciutto cede e il camion che dovrebbe trainare si muove verso l’altro che rimane assolutamente immobile.

Sentiamo Andrea che porta un po di conforto annunciandoci di aver sistemato la situazione con l’autista e che a breve ci raggiungeranno con questo camion carico di cemento che servirà da blocco per evitare che il nostro Musone scivoli sotto l’azione del proprio verricello.
Siamo anche rassicurati dal fatto che il tratto di strada davanti a noi è completamente asciutto, non ci resta che riposarci il più possibile aspettando l’arrivo dell’aiuto.

A metà pomeriggio Andrea ci raggiunge insieme alla guida ed al camion con il suo autista. Cominciamo subito le operazioni: il camion carico di cemento si piazza vicino al Musone Mensa e i due veicoli vengono collegati in questo modo avremo una solida base da cui trainare i veicoli ancora in mezzo al pantano.

Per quanto speditamente, il lavoro procede per alcune ore. Poco prima del tramonto finalmente uomini e mezzi sono pronti a partire.
Il villaggio lo raggiungeremo a notte inoltrata, distrutti dalla fatica, ma fortunatamente senza aver incontrato ulteriori problemi.