Ricordiamo a tutti i nostri amici lettori che questi diari inediti sono un’anteprima della serie di 8 documentari che andrà in onda su Rai Uno a inizio 2011

[O12 – da Domenica 30/5 a martedì 1/6] Il risveglio a Omorate è surreale: dopo quasi un mese passato tra esperienze e guai incredibili, siamo nuovamente in riva al fiume nello stesso identico punto a guardare l’altra sponda impossibile da raggiungere ancora per la mancanza di ponti o chiatte.

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Ma lo spirito di Overland è quello di non arrendersi mai, così iniziamo subito ad organizzare i rifornimenti e le riparazioni ai mezzi.

Ci raggiungono i tecnici IVECO da Addis Abeba e 3 autisti etiopi di un’agenzia locale che copriranno i vuoti lasciati dalla partenza dei nostri carabinieri e pompieri.

Domani (Lun.31/5) invece torneranno in Italia gli operatori televisivi Roberto e Stefano, insieme a loro il pilota Cesare che rientra a causa di una grave infezione alla gamba e Nicola, il medico della Cooperazione italiana/Università di Parma, che veglierà su Cesare fino in Italia.

Un ringraziamento particolare va tutti loro per aver sostenuto la spedizione in queste settimane di difficoltà con molto coraggio e senza arrendersi mai.

Chi resta è impegnato nell’organizzazione dei rifornimenti che martedì 1/6 verranno spettacolarmente trasportati da una sponda all’altra del fiume con bidoni da 200 litri portati a nuoto da ragazzini locali.

Ci preoccupiamo anche di illustrare alcune questioni ai nuovi autisti e, nel poco tempo rimasto, ne approfittiamo per recuperare le forze, mangiare abbondantemente e farci una doccia con l’acqua del fiume: il colore che ricorda un latte al cioccolato ma non ci lasciamo intimorire.

L’assistenza IVECO di Addis Abeba che ha aggirato il fiume da Surma Kibish si rivela ancora una volta efficientissima. Risolvono diversi problemi ai mezzi rendendoli tutti nuovamente operativi pur con qualche limitazione al camion Mensa che sarà costretto a muoversi in 6×4 e al Massif che deve essere acceso con la prima marcia e guidato senza frizione. Nulla di grave, tutto si risolverà appena arrivati in officina alla capitale Etiope, Addis Abeba.

Sempre che, con la sfortuna che ci ritroviamo, la raggiungeremo!