Ricordiamo a tutti i nostri amici lettori che questi diari inediti sono un’anteprima della serie di 8 documentari che andrà in onda su Rai Uno a inizio 2011
[O12 – Giovedì 3 giugno] La sveglia suona presto, non perdiamo tempo e in breve siamo nuovamente in marcia verso sud. Vorremmo raggiungere un campeggio all’interno di una bella riserva naturale ma, carte alla mano, la distanza sembra difficile da coprire in una sola giornata.
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E’ l’ora di pranzo quando si palesa davanti a noi un sogno covato durante i tanti giorni in mezzo al fango: un tratto di strada asfaltata!
Purtroppo l’asfalto non dura molto oltre un piccolo paese, ma per tutti è una bella iniezione di fiducia.
Proseguiamo il viaggio con il prezioso aiuto delle nostre guide che ci indicano una deviazione per passare sul lato orientale del lago Turkana. La strada peggiora, ma soprattutto ci avvisano della pericolosità della zona per il rischio di incontrare gruppi di ribelli con intenzioni tutt’altro che pacifiche.
Detto fatto: dopo 10 minuti uno dei veicoli ha un piccolo problema meccanico costringendoci ad una pausa forzata di alcune ore nel bel mezzo di questa zona pericolosa. Ormai siamo abituati a prendere tutto con la giusta filosofia e infatti senza troppe preoccupazioni ne approfittiamo per mangiare qualcosa e ammirare lo spettacolare panorama di canyon che si pone davanti a noi.
Verso sera raggiungiamo il villaggio di Loko, dove si trova una sorta di “motel” Keniota che ci permette di piantare le nostre tende al sicuro all’interno di un recinto.
Dopo una breve conversazione con la polizia locale decidiamo anche di montare il nostro CinemArena, ma questa volta non si rivelerà una grande idea.
Quando ormai mancano 10 minuti alla fine delle proiezioni, la polizia regionale interviene contraddicendo le autorità locali ed imponendoci la sospensione delle proiezioni minacciando di rinchiuderci in prigione per giorni!
Stanchi da tutti i problemi avuti in di recente e non volendo riprovare le carceri africane come avvenuto in Congo, con un po’ di rammarico ci congediamo dagli spettatori eseguendo l’ordine e ce ne andiamo pacificamente a dormire.