[Overland 12 – Diario di Mercoledì 19 Maggio 2010]

Gruppo Avanscoperta
cittadina di Surma Kibish

Ci alziamo già sconfortati, da metà nottata piove a dirotto e non sembra voler smettere. Tuoni e lampi inondano il cielo, la pioggia inonda il terreno. Una tipica pioggia tropicale nel posto sbagliato al momento sbagliato, come nella migliore applicazione della legge di Murphy!

Andiamo comunque al campo dell’impresa di costruzione già sapendo che anche oggi sarà giornata poco fruttuosa .Troviamo l’operatore del bulldozer intento a bere caffè e thè mescolati e masticare il Quat, la nenia è sempre la stessa: finchè non smette di piovere non si può fare niente.

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Decidiamo dunque di provare un’altra strada. Sappiamo che un’impresa di costruzioni Cinese è ad un paio di ore in macchina. Con stra triangolazioni riusciamo a contattare il quartier generale in Cina a cui spieghiamo la situazione. Otteniamo il numero satellitare del capo cantiere nella vicina cittadina di Maji.
Fissiamo un appuntamento per oggi e li raggiungeremo grazie all’aiuto di Franco, l’autista italiano che abbiamo conosciuto ieri. Sappiamo già che sarà molto difficile convincerli e se mai riuscissimo nell’impresa, dall’esperienza sappiamo che i Cinesi ci daranno un conto minuzioso e dettagliato ma allo stesso tempo esorbitante.

La nostra tattica è più che altro quella di fare pressione all’impresa qui a Surma Kibish.
Arrivati a Maji ci bastano dieci minuti per capire l’infattibilità della cosa. Anche i cinesi sono alle prese con il fango che ha fatto fermare i lavori per la costruzione di una strada. Un loro bulldozer si è impanantanato nel tentativo di tirar fuori da una sabbia mobile un altro bulldozer rimanendo così senza mezzi pesanti in grado di spostare altri veicoli.

Ci fermiamo un’oretta per acquistare qualche vestito visto, è una settimana che giriamo per pozze d’acqua, fango e sabbie mobili senza avere un singolo cambio di vestiti. Tutto è rimasto sui camion visto che tutta questa operazione doveva durare un giorno.

In serata torniamo a Surma Kibish e veniamo subito avvicinati dai dirigenti dell’impresa locale, che sembrano molto propensi a collaborare il giorno dopo.
Torniamo alla nostra Stalla-Hotel dove ci aspetta la proprietaria con una minestrina. Alla fine del pasto ci chiede se vogliamo da mangiare anche una capra che era li, pronta per essere macellata. Per cortesia rispondiamo che tra l’ucciderla e il macellarla ci vogliono ore, magari domani. La proprietaria però ci prende troppo in parola e passa tutta la notte a prepararla per servircela a colazione!

Gruppo campo base
Permanenza Campo Base N 5° 32′ 44,19″ E 35° 39′ 45,81″

Questa notte ha messo i reduci del campo base a dura prova. Verso le 4 del mattino una serie di lampi si intravedono all’orizzonte, poi una tempesta si abbatte sul campo. Le tende vengono letteralmente travolte dalla pioggia e dal ventocostringendoli alla fuga dentro i camion.

Il pensiero però va alla strada. Se il campo base si è infatti ridotto a un acquitrino cosa ne sarà della “strada” davanti a noi? Il morale non è certo dei migliori. Cerchiamo di distrarci recuperando l’acqua di qua e di là e ne approfittiamo per farci una doccia e un bucato improvvisato.

La giornata passa così fra i lavori di recupero del campo e l’attesa di qualche notizia confortante da parte di Beppe.