[Overland 12 – Diario di Venerdì 21 Maggio 2010]

Gruppo Avanscoperta
Surma Kibish – Zona sabbie mobili

Oggi la giornata promette bene, ci svegliamo con un bel sole caldo e dopo la giornata calda di ieri ipotizziamo che il terreno si asciughi abbastanza per almeno tirare fuori il Grheder e tentare nuovamente l’avanzata verso il campo.
Riempiamo la mattinata andando in giro a cercare l’equipaggiamento per tirare fuori il mezzo da costruzione impantanato. Veniamo bruscamente interrotti dagli operai della ditta di costruzione che ci assicurano di aver trovato un cavo adatto per tirar fuori il veicolo agganciandolo alla pala meccanica.
A nostro avviso tuttavia questo cavo è troppo fine e malconcio per reggere lo sforzo del veicolo da tirare fuori, ignorando il nostro avvertimento, con un “sappiamo il fatto nostro” ci avviamo verso la zona maledetta!

Ovviamente seguendo alla lettera la legge di murphy, la pala meccanica non ne vuole sapere di partire e l’operaio del bulldozer fa davvero molti “capricci”, a tal punto che ci vuole una bella mezzora per convincerlo promettendogli addirittura che il fuoristrada sarebbe tornato al villaggio a prendere un sacchetto di Injera, il pasto tipico Etiope.

Il Bulldozer parte, viaggia per un ora e mezza e arriva al Grheder. Ancora delle lamentele da parte del driver del Bulldozer. Ha troppa paura ad avvicinarsi al Grheder abbastanza per fare più tiri di fune e rendere il cavo più robusto. I colleghi si devono arrangiare in qualche modo e decidono di fare un solo tiro legando il cavo un estremità alla pala del bulldozer e l’altra estremità al corpo del Grheder. Operazione molto rischiosa e molto sconsigliata da tutto il team presente di Overland.

Per lo meno ci ascoltano quando gli diciamo di allontanarsi in caso di rottura del cavo che in alcuni casi può diventare una cinghia mortale. Come volevasi dimostrare il cavo si rompe e con un botto simile a un colpo di frusta, trancia un tranquillo e pacifico arbusto sul lato. Nel frattempo tutti gli operai irritati dal comportamento dell’autista del Bulldozer, complottano una idea folle ma molto coraggiosa. Con molte peripezie fanno arrivare dove siamo noi il fuoristrada. Poi, con un colpo di mano, a massima velocità e con il veicolo totalmente vuoto superano il bulldozer e si dirigono a tutta velocità come impazziti in direzione delle colline dove è fermo il nostro campo base.

Dimostrano moltissima praticità e abilità con il fuoristrada e la gratitudine da parte nostra è senz’altro piena. Tuttavia tempo 500 metri e il veicolo si infossa di punta e con violenza nelle sabbie mobili poco più avanti. Ormai iniziamo a pensare che qualche  entità “superiore” se la sia presa con noi, non troviamo altra spiegazione.

La fatica per tirare fuori il veicolo è immane e con l’aiuto di tutti (tranne l’autista del Bulldozer) riusciamo dopo qualche ora a riprendere la strada di casa. In tutto questo l’autista del bulldozer è rimasto beatamente seduto sul suo veicolo e non si è spostato un metro più avanti per aiutarci. Ringraziandolo tutti torniamo indietro con il fuoristrada lasciandolo da solo a tornare indietro con il suo veicolo.

Un’altra giornata sprecata e guardando il sole che tramonta la preoccupazione per il futuro e come uscire da questa terribile situazione è davvero molta. Tornati al villaggio di Surma Kibish, il coordinatore dei lavori e i capi cantiere vanno a riferire al Manager dell’azienda che il Grheder è rimasto incastrato nel fango dalla giornata precedente e lui decide che per tirarlo fuori bisogna andare a chiedere aiuto alla ditta cinese visitata da noi qualche giorno prima.

Gruppo campo base
Permanenza Campo Base N 5° 32′ 44,19″ E 35° 39′ 45,81″

All’alba la valle intorno a noi è ricoperta di una fitta nebbia. L’acqua scesa qualche giorno prima evapora velocemente. Se da un lato questo ci rincuora nella speranza di poter muoverci dalla nostra posizione, dall’altro capiamo anche che le pozze da cui recuperiamo l’acqua si asciugano velocemente.

La giornata passa fra le attività di mantenimento del campo, la lettura e la ricerca di legna. Da questa mattina abbiamo anche terminato il gas e saremo obbligati a riscaldare i cibi e l’acqua con la legna. Allestiamo quindi un braciere con le pietre.