Ov22 Day4: i giganti dell’Oceano

24/06/2021

azores whale watching

Oggi ci svegliamo di buon’ora e mentre ci gustiamo un’ottima colazione veniamo avvisati che al largo di Lajes è stato avvistato un branco di balene. Lajes è conosciuta perché dal suo porto partono le escursioni per avvistare balene e delfini che popolano le acque antistanti il villaggio. Ci precipitiamo subito verso il porticciolo dove ci accoglie Maria, la biologa che ci accompagnerà questa mattina.

Dopo pochi minuti di navigazione eccoci davanti a un piccolo capodoglio che impavido si avvicina moltissimo al nostro gommone. Si riconosce che è una femmina perché è più piatta. In questa zona si trovano molte più femmine perché i maschi emigrano nelle acque del nord Europa dove si nutriranno e cresceranno. Tornano in queste acque più calde dopo 10 anni per riprodursi. Dopo averlo ammirato sfiatare per diversi minuti il capodoglio tira fuori la coda e si da lo slancio per una nuova immersione. Maria ci spiega che le balene si immergono per procacciarsi il cibo e rimangono sott’acqua per circa 40 min. Avendo un’autonomia di 40-50 minuti, per dormire stanno in verticale, pronte a riemergere ogni 50 minuti per poter respirare. Per cacciare invece i capodogli inviano dei click che con il loro frastuono stordiscono le prede come ad esempio i calamari giganti che possono raggiungere le stesse dimensioni del gigante del mare. Durante gli avvistamenti Maria ci spiega che le foto delle pinne sono assimilabili alle nostre impronte digitali, vengonon quindi utilizzate per riconoscere i cetacei e capire se si tratta di esemplari autoctoni. Maria infine ci svela che non ci sono così tanti esemplari di capodoglio perché questi si possono riprodurre a partire dall’età dei 14 anni e solo ogni 4 anni.

Dopo numerosi avvistamenti di capodoglio ci spostiamo leggermente per avvistare i delfini. Ci imbattiamo subito in un branco di delfini bianchi. Una specie particolare che nasce con un colorito grigio e crescendo si trasforma in un colore bianco. Notiamo che tutti gli esemplari che incontriamo sono pieni di graffi: questo perché i delfini si ingaggiano in continue lotte per potersi aggiudicare le poche femmine presenti. Infatti la proporzione di questa specie è una femmina per 7 maschi. Siamo davvero fortunati e ci imbattiamo in un vero e proprio corteggiamento: due maschi cercano di sedurre una femmina e assistiamo a quella che sembra una danza marina, davvero affascinante!

Dopo un pranzo a base di polpo, una delle specialità delle Isole, abbiamo appuntamento con Eduardo, un ex baleniere che una volta smessa la professione si è convertito ad accompagnatore di gruppi per avvistare le balene. Ci ha raccontato commosso che durante un avvistamento si è trovato a soccorrere una balena impigliata in alcune reti. Se non fosse stato per il suo intervento la balena sarebbe rimasta intrappolata e non ce l’avrebbe fatta a liberarsi. Dopo questa chiacchierata al museo dei balenieri, dove si possono ammirare le barche e gli strumenti antichi utilizzati per questa attività che è ora vietata, ci spostiamo verso San Mateus.

Questa zona è famosa per i suoi vigneti. Pico è l’unica isola dove si produce vino. Queste vigne sono uniche nel loro genere e per questo sono state dichiarate patrimonio dell’Unesco nel 2004. La vite qui cresce tra le rocce laviche ed è protetta dal forte vento proveniente dall’Atlantico, grazie alla costruzione di muretti a secco in pietra lavica che creano delle sorti di labirinti. Il paesaggio qui è davvero mozzafiato: il verde della vite contrasta col nero della roccia lavica e si scontra con il blu intenso dell’oceano. Dopo aver ammirato le vigne non vediamo l’ora di sederci a tavola per gustarci l’ottimo vino locale che si produce qui!

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