Il Nanga Parbat è la nona montagna della Terra ed è l’unica cima a superare gli 8.000 metri presente totalmente in territorio pakistano. Trekking che porta al Campo Base, versante Rupal, è molto suggestivo e caratteristico, grazie, oltre ad una meravigliosa cornice naturale, alla presenza di popolazioni amichevoli ed ospitali.
Il punto di partenza del trekking è Chilas, raggiungibile attraverso la suggestiva Karakorum Highway, una delle strade più alte al mondo e caratterizzata da un paesaggio arido e nudo, unico, reso tale dall’azione sferzante del vento e del sole. Tra Chilas e Latobah praterie e foreste, separate da laghi e fiumi, portano ad una prima destinazione, il ghiacciaio Brazhin, dopo circa 5 o 6 ore di cammino. Un aspetto fondamentale di questo trekking è la continua percorrenza lungo ghiacciai imponenti, come il Toshain, che permette la vista sul Nanga Parbat da un lato e sul Leila e Rupal Peaks dall’altro. Il ghiacciaio Torashing è invece l’anticamera per il campo base Rupal, dove si pernotta in tenda. Gilgit si raggiunge in auto ed è una valle coperta di frutteti, in fiore durante la primavera per uno spettacolo davvero impressionante. Situata a 1.200 metri permette numerose coltivazioni, tra cui albicocche, mandorle, noci, eucalipti, ecc. Da Gilgit si giunge a Karamibad, antica capitale della Valle degli Hunza e durante il percorso si incontrano diverse attrazioni, tra cui una figura del Buddha scolpita nella roccia e alta oltre 3 metri. L’immagine è resa ancora più suggestiva dalla presenza di un ruscello che scorre a lato della strada. Le ultime due destinazioni sono Besham, un villaggio in fase di espansione situato nel punto di incontro della valle di Swat e quella di Kaghan, e l’area archeologica di Taxila, capitale longeva che ha visto passare ben sette imperi, per ben 12 secoli, dal VI a.C. al VI d.C. Il periodo consigliato per questo trekking è l’estate, fino a settembre.