Non si tratta di metodi speciali per aromatizzare i cibi al sapore del crostaceo, ma è una scoperta rivoluzionaria compiuta dai ricercatori dell’Università dei Paesi Baschi, utilizzando un polimero di zucchero ricavato dall’esoscheletro dei gamberetti. Insomma, quella parte che viene scartata a tavola può essere riutilizzata in ambito sia domestico che industriale.
Benché il lavoro dietro alla realizzazione di questa pellicola sia enorme, i ricercatori sono giunti ad un risultato più che soddisfacente, permettendo il riciclo di una sostanza organica che altrimenti aumenta la quantità di immondizia in circolazione.
Questa pellicola è anche al 100% biodegradabile e ridurrà sicuramente il consumo di plastica, materiale oggi usato per le confezioni e le pellicole (ricordiamo anche che il 90% dei rifiuti presenti in mare è composto di plastiche e di microplastiche).
Un altro vantaggio di questo polimero di zucchero, che si chiama chitosano, è quello di mantenere più a lungo le proprietà nutritive, rispetto a quanto succede con le tradizionali pellicole.
Il team di ricercatori, guidato da Itsaso Leceta, ha spiegato, come in realtà l’utilizzo dei crostacei recuperati non sia sinonimo assoluto di rispetto per l’ambiente, o meglio non è detto che non produca inquinamento. Di fatti, la produzione del chitosano è ancora da ottimizzare, e richiederà del tempo, perché il processo adottato al momento comporta un certo impatto ambientale. Tuttavia, possiamo dire che la ricerca è a buon punto, visto che il risultato è a portata di mano; ora bisogna trovare il modo di raggiungerlo, ma la strada è ben segnata.