Il Margarita è uno dei cocktail più bevuti e famosi al mondo: è base di Tequila e il suo nome ha derivazione spagnola, la cui traduzione è margherita. Ma Margarita è anche un termine latino, che significa perla. Tra le varie ipotesi sull’origine del cocktail Margarita, c’è quella di William Grimes, che ha scritto Straight Up or On the Rocks: The Story of the American Cocktail : secondo le sue ricerche, molte persone avrebbero testimoniato di aver bevuto il Margarita in Messico negli anni ’30, escludendo così i papabili ideatori di questo cocktail, datati dagli anni ’40 in poi. Per dovere di cronaca, comunque, andiamo a vedere chi si contende la paternità del Maragrita:
− partiamo con Daniel Negrete, che nel 1936 avrebbe unito, senza mescolare, un terzo di Tequila, un terzo di Triple Sec e un terzo di succo di lime.
− Passiamo a Carlos Herrera, che nel 1947 avrebbe preferito per il cocktail il 50% di Tequila, il 25% di succo di lime e il 25% di Triple Sec. A differenza di Negrete, Herrera avrebbe aggiunto ghiaccio tritato e shakerato il tutto.
− Infine Margaret Sames, nel 1948, sostituisce il Triple Sec con il Cointreau (la Tequila diventa l’alcolico principale) e guarnisce il bordo del bicchiere con il sale, dopo aver notato che le persone preferivano leccarlo prima di bere tequila.
Ingredienti e preparazione:
Secondo la classificazione IBA, le dosi per la realizzazione del Margarita sono le seguenti:
− 7 parti tequila
− 4 parti Triple Sec
− 3 parti lime fresco o succo di limone
Il cocktail viene poi shakerato con ghiaccio e servito con sale sul bordo del bicchiere. A guarnire anche una fetta di limone o lime.