Oggi vi parleremo di una destinazione della Bolivia unica nel suo genere ma non conosciuta su larga scala. Parliamo della città di Potosì. Tra i boliviani vige il detto antico “vale un potosì”, che significa “vale una fortuna”. Per capire che cosa significhi bisogna recarsi di persona a visitare questo posto molot suggestivo. Siamo a 4000 metri sul livello del mare.
Può sembrare a prima vista una città povera ma in realtà in questo lembo di terra sono concentrate alcune delle risorse naturali economiche più importanti di tutto il sud America. Potosì si trova infatti ai piedi del Cerro Rico, che significa la Montagna Ricca. La cittadina sembra dominata da questo profilo triangolare rossiccio arancione. Dentro la montagna si celano enormi quantità di minerali preziosi come argento, oro e stagno, la cui estrazione rappresenta ancora oggi la parte più importante dell’economia della zona. Si possono fare trekking molto suggestivi sul monte ma quello che attira maggiormente l’attenzione dei turisti che si spingono in questa zona sono a dire il vero le sue profondità. Vi siete mai chiesti come funziona una miniera e in quali condizioni lavorano i minatori? Qui potete vederlo e toccarlo con mano. I tour vi dotano di tuta ed elmetto per scendere nei canali sotterranei e a tratti claustrofobici. A quest’attività si dedicano locali di tutte le età. Ricordate di comprare fiori e bevande da offrire al “El Tio”. I minatori in Bolivia infatti sono religiosissimi ma anche molto superstiziosi. Per chi non se la sentisse di scendere nelle miniere aperte al pubblico, la visita di Potosì merita comunque una sosta. Sulla piazza centrale si affacciano monumenti religiosi e amministrativi in stile coloniale molto belli. In questa cittadina il tempo sembra essersi fermato: se entrate al cinema ad esempio troverete poltroncine di legno ma anche spettatori seduti con sedie portate da casa. Famoso a Potosì è il carnevale e la “Fiesta de San Bartolome (Chutillos)”.