[martedì 9 febbraio] Quella di oggi sarà una giornata un po’ speciale, dopo 38 giorni di viaggio concluderemo la tappa ad Accra, traguardo del primo turno di viaggio che non significa altro che una parte dei compagni che ci hanno accompagnato fino a qui ci lasceranno per tornare a casa, in Italia, e nuovi compagni arriveranno per accompagnarci per il secondo turno di viaggio.
Il risveglio alle cinque del mattino ha come colonna sonora la risacca dell’Oceano che mette tutti in piedi con buon umore. Questo in contrasto con la sera prima a cena, dove i mugugni del capo spedizione nei confronti dei cuochi non avevano prodotto alcun effetto: del self service di pesce che era stato preparato in pompa magna, erano rimaste solo le teste con attaccate le lische. il resto del pesce era stato servito agli altri clienti del campeggio.
In mattinata lasciamo la zona di Anamabo in direzione di Accra che non ci accoglie benissimo: veniamo assaliti da un odore così forte che anche i camion quasi ne risentono. Incovenienti tipici di una grande città, Accra è la Capitale del Ghana e conta quasi due milioni di abitanti. La storia della capitale inizia nel tardo ‘400 con un insediamento costruito dall’etnia Ga col fine di commerciare con gli europei di passaggio.
Nel primo pomeriggio è il momento dei saluti per i partecipanti del Primo gruppo che tornano a casa dopo 40 giorni di viaggio e del benvenuto al Secondo gruppo che salirà a bordo della carovana per traghettare la spedizione fino a Capetown. I veterani fanno in tempo a dare il benvenuto e qualche consiglio ai nuovi arrivati. Non senza nostalgia salutiamo i fantastici compagni di avventura ed un particolare saluto va al medico Marco per essersi preso cura di noi e per il suo carattere ironico e propenso all’allegria.
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