– Puntata 5 –
In prima visione 23 Agosto 2019 – RAI1
Overland 20 – Terrorismo e speranze: la Nigeria tra luci e ombre
Benin City ci accoglie all’insegna dei contrasti che regnano in Nigeria: scorte armate antiterrorismo e persone sorridenti. Nonostante gli attacchi kamikaze firmati Boko Haram attanaglino continuamente la popolazione, la speranza verso un futuro migliore per ora prevale nel cuore dei Nigeriani. Per capire meglio il tormentato presente, facciamo un tuffo nel passato del Paese visitando il Museo Nazionale di Benin City, dove è evidente come un tempo l’impero che qui regnava era uno dei più vasti e gloriosi della storia africana. Eppure anche l’Impero Benin finì per assoggettarsi ai colonizzatori inglesi e sgretolarsi sotto le mani di persone attaccate unicamente al denaro e ai profitti che potevano trarre da questa terra.
La storia di Jennifer durante il CinemArena ci riporta bruscamente nel presente: porta la sua testimonianza dopo aver tentato il suo viaggio verso l’Italia tra condizioni inumane e violenze inaudite, costretta a chiedere aiuto all’OIM, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, per tornare indietro in Nigeria.
Girando nei quartieri più malfamati di Benin City, abbiamo l’occasione di partecipare a un vero rito voodoo e provare a entrare nella mentalità di chi lo pratica come una vera e propria religione. Che purtroppo spesso ricade con conseguenze negative sulla vita dei credenti, come avremo modo di scoprire. La Nigeria figura tra i 18 Paesi al mondo in cui la povertà estrema è crescente, nonostante sia una Nazione ricca per la presenza di petrolio: infatti tra classe abbiente e quella indigente c’è un abisso. Poi la carovana si sposterà nella città di Lagos dove, sempre sotto scorta armata, si recherà al museo del grande musicista africano Fela Kuti per raccontare la grande influenza che ha avuto nel mondo della musica e nell’impegno sociale. Conoscerà inoltre le storie di chi, nel proprio piccolo, punta a un futuro migliore.
Inizia il lento viaggio di ritorno: dopo diverse dogane, approdiamo in Liberia dove l’accoglienza non è proprio tra le migliori. Ma presto abbiamo modo di smentirci e sentirci accolti anche in questo Paese reduce da una recente, straziante Guerra Civile.
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