La Russia è immensa, sconfinata, tanto da far parte sia dell’Europa che dell’Asia (basti pensare che Vladivostok, da dove parte la Transiberiana, si trova praticamente ad est della Cina). Oltre alle eleganti Mosca e San Pietroburgo, questo Paese offre una serie di destinazioni sconosciute ma meravigliose, suggestive e pittoresche. Un’occasione imperdibile per visitare e scoprire tradizioni centenarie e una natura ancora incontaminata è quella di seguire un itinerario insolito, avvicinandosi alla cultura dei cosacchi del Don.
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Il programma è molto intenso e richiede non meno di 8 giorni. La Calmucchia si colloca geograficamente a sud di Mosca e si affaccia sul Mar Caspio. Il miglior periodo per visitarla è settembre, con i colori autunnali a fare da sfondo, mentre il punto di arrivo più comodo è Rostov sul Don.
Una visita della Calmucchia deve tenere in conto del Festival Folkloristico Cosacco, a fine settembre, durante il quale si susseguono esibizione di danze, canti e giochi di abilità tradizionali. Un villaggio che merita attenzione è Starocherkassk, fondato dai cosacchi nel XVI secolo, mentre la città di Azov, sulla foce del fiume Don, presenta la caratteristica di racchiudere una serie di influssi socioculturali, a causa della sua permanenza sotto diversi conquistatori (Greci e Genovesi, tra gli altri), divenendo russa solo nel XVIII secolo. Un altro punto di riferimento, paesaggistico questa volta, è il Cherny Zemli Zapovednikilo, uno sconosciuto protettorato dell’Unesco, nel quale si possono osservare gli animali rari della steppa, come il muflone, il bisonte, lo yak, il cammello, la saiga, ecc. L’Astrakhansky Zapovednik, sul Delta del Volga, è invece il paradiso degli amanti degli uccelli, poiché qui sono protette oltre 250 specie di volatili.
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