Putin vince ancora in Russia Vladimir Putin è giunto al suo terzo mandato come presidente della Russia, dopo essere stato per un anno premier, al fianco di Dimitry Medvev. La sua vottria è stata schiacciante, visto che ufficialmente il 63,75% della popolazione lo ha rivoluto al Cremlino. Gli altri rivali sono molto indietro: il leader comunista Gennady Zyuganov ha ottenuto 17,1% e poi il vuoto, con Vladimir Zhirinovski, Sergei Mironov e Mikhail Prokhorov che non hanno superato l’8%. Ad aiutare Putin, oltre ai denunciati brogli, anche un sistema elettorale realizzato ad hoc per Putin.

Come fa notare Denis Bilunov, esponente del movimento democratico Solidarnost, per concorrere al voto, un partito non rappresentato in Parlamento deve raccogliere 2 milioni di firme entro 6 settimane. I brogli, poi, sono una storia già annunciata, e sabato scorso Vitali Yaroshevski, il vice direttore del principale giornale russo indipendente, la Novaja Gazeta, ha rivelato che molte schede elettorali erano già compilate e pronte a essere messe nelle urne. Ma non solo: alcune falle della legge sul cambio di residenza hanno permesso a molte persone di votare in seggi diversi, ma è nella Russia rurale che i maggiori brogli sono stati perpetrati, visto che molti poveri lavoratori sono stati costretti a votare Putin per mantenere il posto. A Mosca erano appena arrivate schede già compilate e pronte a essere inserite nelle urne elettorali prima del tempo.
“Ce l’hanno detto alcune delle persone che hanno appena portato a termine questo lavoro”, ha spiegato Yaroshevski. Secondo le segnalazioni dei 50.000 osservatori di Golos, la principale associazione civile creata nel 2000 per tutelare i diritti degli elettori, è stata sfruttata un’incertezza nella legge sul cambio di residenza ed è stato permesso a molte persone di votare in due seggi diversi. In più, nelle zone rurali della grande madre Russia, sono state fatte pressioni da parte dei datori di lavoro sui propri lavoratori. Sembra incredibile come, dopo le manifestazioni contro Putin, in piazze gremite di persone, e dopo la sfacciataggine con cui il presidente russo ha fatto fuori i suoi avversari, il suo partito abbia ottenuto una vittoria così netta. Ma a questo punto una domanda nasce spontanea: negli ultimi venti anni, non è che anche in Italia ci sono stati brogli elettorali? Quasi quasi è meglio sperare di sì!