Partiamo di buon mattino dopo una notte insonne per via del grandissimo caldo. L´appuntamento è alle 9 alla frontiera fra Turkmenistan – Uzbekistan, ma dopo una decina di chilometri siamo fermi al ponte sul fiume Amu Darya. Per attraversarlo con i nostri pulmini occorre pagare un balzello di 90 dollari. E´ un autentico furto che ci fa perdere addirittura due ore di pratiche burocratiche. Dopo il ponte riprendiamo a pedalare e in trenta chilometri raggiungiamo la frontiera. Qui tutto regolare: solo due ore di fila e di timbri. Entriamo in Uzbekistan giusto alle 13. Troppo tardi per riprendere a pedalare e, in considerazione anche della bufera di vento e di sabbia che si sta scatenando, si decide un trasferimento tecnico a Bukhara.