Km: 127 ;
media oraria: 30, 6 km/h
Dislivello in salita:350 m
Tempo di percorrenza: ore 4,10

Dal paesaggio agricolo delle coltivazioni di cotone alle distese della steppa, regno dei pastori, che preannuncia il Kazakistan. La tappa di oggi si svolge interamente tra pascoli senza fine, punteggiati da greggi e da mandrie custodite da pastori su asinelli e muli. Nella prima parte seguiamo la direzione est fino alla città di Yangiyer a confine con il Tagikistan. Da qui passavail ramo anticamente più frequentato della Via della Seta che, attraverso la fergana uzbeka e la valle dell’Alai kirghisa, portava all’oasi di Kashgar in Cina. La zona è però oggi teatro di forti tensioni fra le diverse etnie che circa un mese fa si sono accese in una vera e propria guerra civile soffocata nel sangue dal governo dell’Uzbekistan. In ogni caso, anche se ci fosse possibile attraversare i posti di blocco della fergana uzbeka, troveremmo chiusa la frontiera successiva fra il Kirghizistan e la Cina che vigila attentamente perché il fondamentalismo non entri nella sua provincia islamica dello Xinjiang- Uygur. Lasciato a destra il posto doganale fra Uzbekistan e Tagikistan, ci dirigiamo quindi a nord per puntare verso Tashkent e raggiungere ugualmente la Cina e Kashgar attraverso la più lunga e impegnativa diramazione settentrionale del Kazakistan e delle montagne kirghise del Tien Shan. Le difficoltà burocratiche e di percorso sono però ancora lontane. Oggi non ci rimane che completare la facile e veloce tappa percorrendo il lungo rettilineo che porta alla città di Gulistan dove abbiamo la gradita sorpresa di trovare, al posto delle attese tende, un vero e proprio albergo. Alle 13 abbiamo così già i piedi sotto i tavoli di un ristorantino locale per gustare il solito e per molti squallido piatto di riso e spiedini, compensato però alla sera da una spaghettata con pomodori e tonno.

Ciclocronache by Alberto e Daniela
Oggi partenza alle ore 6.30 il sole era già alto, ma per nostra fortuna il clima era fresco.Ci attende una tappa tutto sommato pianeggiante. A tirare il gruppo ci sono Valter e Gianni (Astice) che ci trascinanoad una andatura oltre i 35 km orari, tra le grida di Alberto e Daniela….Aiooooo!!! (tipico grido sardo)Non si capisce se medie cosi sostenute sono dovute al nostro allenamento o ai continui bisogni fisiologici di chi è in testa.La prima sosta dopo 75 km da conferma alla seconda ipotesi.Riprendiamo a pedalare dopo una pausa di circa 30 minti, e con noi si aggrega anche Giuseppe. Tutto tranquillofino all”ingresso della città,quando una bottiglia piena di limonata calda, probabilmente smarrita da una massaia locale,e segnalata con uno sguardo da Angelo, entra sfortunatamente nei raggi della bicicletta di Giuseppe, scardinando il cambio,Giuseppe si vede quindi costretto a risalire sul furgone.Raggiungiamo il nostro albergo verso le 11.30.