Km. 153,
Percorsi in 5 h.40’
Media 28.2.
Dislivello 1200 mt.
Tappa senza storia, se non fosse per il doloroso furto nella camera dell’hotel di Lanzhou della macchina fotografica digitale con cui venivano scattate le fotografie per il sito e per il libro. Per il resto, una nuovissima autostrada a due carreggiate ci permette di attraversare il Fiume Giallo e di salire con una sequenza di gallerie nel cuore dell’altopiano del loss che percorreremo anche nei prossimi giorni fino a Xi’an. E’uno dei paesaggi più suggestivi che ci è dato di vedere dall’inizio della nostra maratona e che ci ritempra dopo tanto deserto. Si tratta della sabbia del deserto dei Gobi qui trasportata in tempi geologici dal vento. Dopo la sua sedimentazione, è stata erosa dagli agenti esogeni in ripidi pendii, oggi fittamente terrazzati e coltivati a cereali, intagliati da profondi canyon. Il paese sede di tappa si trova in una vallata a 1700 metri e lo raggiungiamo dopo aver superato il traguardo dei 12.000 chilometri di tragitto festeggiati in anticipo la sera scorsa con una torta. L’ultimo tratto della strada è in rifacimento e così l’entrata in paese non è affatto trionfale perché durante lo slalom tra i lavori in corso molti rischiano di rimanere incollati con le biciclette al catrame ancora fresco.