La Francia si è imbarcata in una difficile, controversa e probabilmente logorante su entrambi i fronti, guerra in Mali. In molti parlano già di nuovo Vietnam, e di fatto i presupposti ci sono tutti.
Gli squadroni composti dall’esercito maliano e dalle truppe francesi sono intervenuti in maniera massiccia sul territorio, con la fanteria e i paracadutisti per recuperare le città conquistate dagli integralisti islamici, tra le quali figurano Gao e Timbuctù. In realtà, al momento, non ci sono state grosse difficoltà, perché i guerriglieri avevano già abbandonato le città, ma nelle prossime settimane si prevedono duri scontri, dopo gli attentati kamikaze dei giorni scorsi e il lavoro di posizionamento di mine lungo le arterie di comunicazione. A dimostrazione di quanto sia critica la situazione, il governo francese ha organizzato l’evacuazione dei giornalisti presenti nella città di Gao.
Il movimento jihadista che combatte contro l’esercito maliano si chiama Mujao, cioè Movimento per l’Unicità nell’Africa Occidentale. Intanto nella città di Timbuctu, le forze maliane e quelle francesi hanno scoperto la presenza di numerosi corpi, probabili vittime dell’attacco dei ribelli; il palazzo e alcune strade sono stati coperti di mine, rendendo di fatto pericolosa tutta la zona.
Lo scopo dei ribelli è quello di spostare i combattimenti nel nord del Mali, nell’area montuosa di Adrar des Ifhogas, molto ben conosciuta dai combattenti alleati dei ribelli, i tuareg. Oramai si può quindi parlare di guerra, senza che le motivazioni precise siano state dichiarate; possibile un altro Vietnam, mentre è sicuro che, come nel sud est asiatico, a rimetterci saranno principalmente cittadini inermi e ignari di quanto accade intorno a loro.
Guarda qui il nostro ultimo passaggio in Mali, nel 2010 con Overland 12 “Nel Cuore dell’Africa Nera”