Siria: attacco ad Hama, inutili le pressioni internazionali
La città di Hama è stata sotto assedio all’alba dello scorso mercoledì 15 febbraio, quando le forze governative della Siria hanno attaccato con mezzi pesanti i quartieri residenziali delle città; intanto non cessano i bombardamenti su Homs. Sempre Homs protagonista, seppur indirettamente di un’altra serie di attacchi che hanno interessato un oleodotto che alimenta proprio una raffineria ad Homs. Le notizie sono pervenute tramite comunicazioni con il gruppo di attivisti dell’opposizione al governo. Tutto questo sta accadendo nonostante siano piombate sulla Siria delle gravi pressioni a livello internazionale, volte a punire l’operato del governo. Intanto, la situazione a livello internazionale peggiora, perché proprio l’altro ieri ci sono state delle esplosioni nella capitale della Thailandia, Bangkok, e sembra che siano state causate da tre presunti attentatori iraniani che, goffamente, hanno prima tentato di costruire ordigni rudimentali in casa, poi, dopo lo scoppio di uno di questi, sarebbero scappati in strada, inscenando una fuga che è costata l’arresto per tutti e tre, e il serio autoferimento per due. Tel Aviv accusa l’Iran, che starebbe preparando ritorsioni contro Israele, per vendicare, secondo fonti non accreditate, l’uccisione di scienziati nucleari iraniani da parte del Mossad, l’agenzia di spionaggio israeliana. In questo calderone ribollente la situazione diviene sempre più tesa, ogni giorno, su più parti, ma non trapela neppure il minimo interesse della comunità internazionale a intervenire per cercare di risolverla.