Ha avuto una notevoli eco la notizia delle strage di insegnanti in Pakistan, nella città di Swabi. La polizia indaga sulla vicenda e sulla ricostruzione dei fatti, al momento piuttosto confusa. Si sa che a sparare è stato un uomo, scaricando una serie di colpi di arma da fuoco su sette insegnanti che uscivano da una scuola elementare. Le vittime erano sei donne e un uomo, tutti lavoratori presso una Ong tedesca.
Non c’è stata alcuna rivendicazione, ma alcuni temono si possa trattare dell’ennesimo attacco contro le strutture della Ong, visto che già in dicembre era stata fatta saltare in aria la sede. Il programma portato avanti nella scuola prevedeva principalmente l’alfabetizzazione delle donne, ferma al 46% in Pakistan. Questo massacro segue una serie di altri attacchi, avvenuti sia in Pakistan che in Afghanistan, dove erano stati uccisi degli operatori che somministravano vaccini antipolio ai bambini. In quel caso la rivendicazione c’è stata, da parte di un gruppo di fondamentalisti islamici che hanno dichiarato il vaccino un tentativo occidentale di sterilizzare le popolazione musulmane.
Per quanto riguarda il programma della Ong, sono arrivate precise istruzioni dai vertici alti, che hanno bloccato, in via precauzionale, il lavoro degli oltre 160 dipendenti, almeno fino a quando non saranno garantite migliori condizioni di sicurezza.
Swabi era considerata una città piuttosto tranquilla prima degli ultimi, tragici eventi. Ora la situazione rischia di precipitare e diventa sempre più precaria la presenza di gruppi umanitari nella zona.