Che siamo spiati si sapeva da tempo, e le rivelazioni recenti di Snowden sono state solo la conferma; non c’è quindi da stupirsi e meravigliarsi, ma è necessario preoccuparsi. Il sito Cryptome, pioniere nello svelare le attività segrete dei governi, ha rivelato che il NSA ha tracciato, nel solo mese che va dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013, ben 46 milioni di chiamate tra gli italiani.
La nostra intelligence, il Copasir, ha dichiarato che non ci sono verifiche riguardo i dati diffusi da Cryptome, e che inoltre il numero di 46 milioni non sarebbe significativo se paragonato con i miliardi di telefonate che mensilmente vengono effettuate. In realtà è preoccupante sapere che molte chiamate sono state ascoltate da qualcuno e, a questo punto, per motivi che vanno oltre le ragioni dettate dall’antiterrorismo. Sempre secondo Cryptome, venivano ascoltate le telefonate dei leader politici e quelle relative ai gruppi tecnologici.
Se confermata, questa notizie sarebbe altamente destabilizzante per i rapporti che gli Usa hanno con il resto degli altri Paesi. Il loro comportamento è stato già stigmatizzato e considerato scorretto, se si pensa che, in nome di un problema importante come quello della sicurezza, ci si possa essere approfittati per andare a spiare politici, professionisti e comuni cittadini. Ora che il Nsa è stato messo alle corde, si inizia a delineare un contesto di rapporti internazionali differenti, basati sulla diffidenza. Chi si fiderà più di riportare dichiarazioni telefoniche di una certa importanza? Di certo l’Italia al momento non ha la stessa importanza della Germania, ma resta comunque una pedina fondamentale nello scacchiere internazionale.
Comunque non siamo stati i soli ad aver ricevuto questa particolare attenzione, visto che i cugini iberici hanno avuto ben 60 milioni di chiamate controllate e i francesi 70 milioni. Tra tutti gli altri paesi, spiccano ovviamente gli Stati Uniti d’America, con 3 miliardi di telefonate tracciate.