Lo stato di tensione in Siria non accenna a diminuire, e alcune notizie giunte in questi ultimi giorni fanno pensare ad un ulteriore inasprimento della vicenda. Secondo delle fonti diplomatiche in Occidente, la Giordania starebbe ospitando un contingente proveniente dagli Stati Uniti e uno dalla Gran Bretagna.
Per quanto riguarda i nordamericani, il segretario della difesa Leon Panetta aveva già rilasciato delle dichiarazioni che alludevano alla presenza di soldati Usa sul territorio giordano (150 unità secondo il New York Times). Quella dei britannici, invece, sembra essere una novità. I militari stranieri avrebbero il compito di monitorare la situazione, nel caso la Siria (confinante con la Giordania) dovesse attivare l’uso di armi chimiche. La vicinanza tra i due Paesi, infatti, ha dato vita ad una situazione molto delicata, perché la Giordania è di fatto un alleato dei Paesi occidentali, con cui mantiene stretti rapporti diplomatici, e riceve cospicui finanziamenti annuali dagli Stati Uniti. Dunque il rafforzamento delle forze armate in Giordania fa temere un peggioramento della situazione a Damasco, con possibili conseguenze anche al di fuori dei confini siriani.
Le unità di intelligence giordana e quelle della Cia sono in stretta collaborazione per monitorare la situazione, ma il pericolo più grave è rappresentato dal ruolo che intendono svolgere i paesi occidentali, come tra l’altro accade troppo spesso in medio oriente, o come è accaduto in Nord Africa.