parco fotovoltaico terra confiscata alla camorraDal cemento non può nascere un fiore… oppure sì? Questo è quello che sembra raccontarci questa bella storia, che mostra come dal marcio si può trarre del bene. Una ex proprietà di un clan della camorra è stato infatti trasformato in un parco fotovoltaico. Tutto è stato possibile grazie all’arresto del boss Francesco Schiavone, meglio conosciuto come Sandokan (proprietario tra le altre cose di un’azienda agricola che fungeva da covo mafioso), e all’impegno di un consorzio, Agrorinasce, che non ha avuto paura di comprare quel terreno di 13 ettari trasformandolo in qualcosa di buono per l’ambiente. Ci troviamo a Ferrandelle, tra Caserta e Casal di Principe, Santa Maria La Fossa. Oggi questa proprietà è diventata uno dei parchi fotovoltaici più grandi del Sud Italia: qui vengono prodotti 3 Megawatt di energia. Ci sono anche altre iniziative interessanti che è possibile realizzare in questa area così estesa: in una porzione del parco infatti saranno costruiti degli edifici in cui saranno allestite scuole di educazione ambientale per i ragazzi della zona. In un’altra parte del terreno verranno piantati novemila alberi di eucalipto. Stanno per partire i primi bandi di gara, tra cui quello per la realizzazione del parco fotovoltaico che si spera vedrà la grande partecipazione di imprese. A spiegare con orgoglio il progetto è Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce che sottolinea l’importanza di questa trasformazione di un terreno sequestrato alle mafie. In questo modo un bene confiscato alla camorra è diventato un punto di contatto tra Stato e cittadini, per una collaborazione dal grande valore simbolico.