Chi non è cresciuto con il mito di uno dei più famosi cartoni animati degli anni ’80, Transformers, divenuto poi un film cult con la sua trilogia in questo nuovo millennio? Robot giganteschi che diventavano auto da corsa, un mito, un sogno, pura fantascienza. Almeno fino al 2020.
Questa volta i Transformers non scenderanno da Cybertron, bensì saranno costruiti sulla terra, grazie alla sforzo congiunto di tre aziende: Brave Robotics, Tomy Co. e Asratec Corp. I due ricercatori, Kenji Ishida e Wataru Yoshizaki, saranno i padri di questa nuova generazione di macchine.
Per ora parliamo di concept, che vedono il lavoro svolto concretizzarsi in un prototipo di 1.30 metri (pesa cmq 35 Kg ed ha un’autonomia di un’ora, alimentato da una batteria da 3 kW), in grado di trasformarsi da robot in automobile e di viaggiare a 10 Km/h. Ma per arrivare al definitivo J-deite Quarter, questo il nome del Transformer terrestre, bisognerà aspettare ancora qualche anno. Il modellino presentato è in scala 1:4, ma prima della versione definitiva, gli sviluppatori dovrebbero realizzare un nuovo robot in scala 1:2 (si parla di 2016) e alto quindi quasi 3 metri. Clicca qui per vederlo in azione >
La sfida al futuro è cominciata da tempo, ma iniziative come questa provocano, al tempo stesso, sensazioni di entusiasmo e di paura. Saranno stati profetici i film di fantascienza che da oltre un ventennio ci mettono in guardia sulla possibilità di essere schiavizzati da robot nel futuro? A pensarci bene stiamo delegando alle macchine sempre più potere decisionale. Per fortuna non sono capaci di pensare, ma solo di eseguire.. finora..!