[mercoledì 24 febbraio] La giornata comincia non troppo presto perchè ancora dobbiamo ritirare in ambasciata i passaporti con i visti di passaggio in Congo. Ci rechiamo così alla concessionaria dell’IVECO dove sono parcheggiati i camion e cominciamo con calma i preparativi per la partenza.
L’ambasciata del Congo ci comunica però che i visti saranno pronti solo alle 14, da qui la decisione di lasciare un massif in attesa dei passaporti mentre il resto della carovana inizia la marcia in direzione della frontiera con il Gabon.

Con un leggerissimo anticipo arrivano finalmente i passaporti, il Massif può cominciare la sua marcia, serrata, per raggiungere il resto della carovana che nel frattemo si è fermata per un pranzo a base di pangolino.

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Riuniti e rifocillati a dovere ci rimettiamo in cammino verso la frontiera con l’intento di raggiungerla prima del tramonto. I chilometri però sono ancora molti ed arriviamo poco prima delle sette di sera. Ci lanciamo immediatamente negli uffici per le pratiche di uscita dal Cameroun che si rivelano essere piuttosto semplici, ce la caviamo in meno di mezz’ora. Corriamo dunque verso gli uffici del Gabon per il timbro di ingresso ma scopriamo che ormai sono chiusi: ingresso rimandato a domani.

Costretti dunque all’accampamento, ci posizioniamo nel piazzale a fronte del varco d’ingresso alla frontiera. Ci rinfranchiamo con una pasta condita da un ottimo sugo preparato dal medico con la collaborazione di Lele il pompiere. Con la pancia piena andiamo tutti a dormire.