Km: 151;
media oraria: 33 km/h
Dislivello in salita: 520
Tempo di percorrenza: ore 4,35

La Via della Seta che stiamo percorrendo può essere a buon diritto definita anche la Via del Buddhismo perché a partire dal II secolo d.C. la sua pista è stata seguita da mercanti, pellegrini, monaci che hanno diffuso l’immagine e il culto di Buddha dalla regione indiana del Ghandara (oggi Pakistan settentrionale) al bacino del Tarim. Il doppio arco delle oasi del Tarim si costella così poco alla volta di monasteri scavati nelle rocce di verticali falesie a picco di corsi d’acqua incassati in profondi canyon, luoghi di devozione e nello stesso tempo centri di irradiazione della dottrina buddhista. La tappa di oggi ci introduce in questo suggestivo mondo con il passaggio dall’oasi di Kuqa, uno dei principali centri di diffusione del buddhismo prima che l’adesione all’islamismo dei turchi Uyguri decretasse nel X secolo la fine di questa religione e di ogni sua espressione artistica. Raggiunta Kuqa dopo circa 40 chilometri di pedalata, il gruppo si divide. Una parte di noi effettua un trasferimento in pulmino all’oasi di Baicheng per visitare in bicicletta il vicino monastero rupestre delle Grotte dei Mille Buddha di Kizil. Gli altri proseguono sulla strada principale e, favoriti questa volta da un forte vento amico che spazza tutte le nuvole (evidentemente per influenza di qualche bodhisattva o dello stesso buddha Amitaba amico in modo particolare dei ciclisti), raggiungono a tempo di recordla successiva oasi di Luntai dove è fissato il pernottamento.