Km: 142 ; media oraria:28 km/h
Dislivello in salita:m 640
Tempo di percorrenza: ore 4.58
La sveglia è alle 4 e la partenza avviene alle 5 non appena rischiara a sufficienza per poter vedere un po´ meglio le tante buche e le gibbosità di una strada che si presenta per davvero terribile tutt´altro che facile da percorrere. Sono previsti solo 135 chilometri oggi e li percorriamo in cinque ore, tra dune di sabbia del deserto, con una sola sosta in un bar dove troviamo anche bibite gelate. Giungiamo così alla città di Turkmenebad già alle 10, ma poi come al solito dobbiamo percorre una decina di chilometri per gli interminabili vialoni della città dominati dall´onnipresente figura di Niyazov, il padre-padrone del Tukrmenistan (si è fatto dichiarare dal parlamento a partito unico presidente a vita e “capo di tutti i Turkmeni”) prima di raggiungere l´albergo, o meglio una struttura fatiscente dotata di camere, ma priva di qualsiasi altro servizio. Facciamo pic nic nel giardino e poi riposiamo in attesa dell´ora di cena.
Foto: l´entrata a Turkmenabad osservati dalla sorridente figura del dittatore Niyazov
Ciclocronaca by Daniela e Alberto
La scelta di anticipare la partenza all´alba è risultata per noivincente. Cerchiamo di percorre infatti i 140 Km. che ci attendono nel minore tempo possibile, avendo sempre presente il caldo dei giorni precedenti e ci riusciamo.
Effettuiamo l´intero percorso rimanendo compatti, a parte qualche allungo di Walter Bordin (sin starà allenando per qualche gara al rientro nel varesotto?). Con piacere troviamo sulla strada un bar che ha il frigo pieno di bibite. Lo svuotiamo prima di ripartire. Arriviamo a Turkmenebad alle 10.30 dove, a malincuore, ci attende un hotel molto, decisamente spartano. Scopriamo che nella camera a quattro di Alberto, Sandro, Valter e Michele c´è l´unico frigorifero delle nostre camere. Viene immediatamente riempito di bottiglie. Con non poca sorpresa però constatiamo che dopo un paio d´ore questo frigo invece di raffreddare scalda!