Km: 234;
media oraria: 28,2 km/h
Dislivello in salita: 2080
Tempo di percorrenza: ore 8,15

Giornata completa di deserto, un deserto di ghiaia e di sassi che nulla ha a che vedere con l’immagine romantica delle dune di sabbia percorse da file di cammelli propria delle cartoline turistiche. Lo affrontiamo ancora al buio per la paura del caldo e della lunghezza della tappa e così possiamo godere dello spettacolo sempre emozionante del sorgere della rossa palla di fuoco del sole. Per una quarantina di chilometri tutto è piatto, uniforme e grigio fino all’orizzonte. Poi la strada prende a salire tra creste montuose, falesie e rocce erose dal vento, un paesaggio più mosso e vario, ricco di suggestivi scorci. Raggiungiamo così un ondulato altopiano a 1600 metri di quota che attraversiamo con lunghissimi rettilinei e continui faticosi saliscendi nel nulla più assoluto, mentre in basso verso sud intravediamo nella foschia la grande depressione di Hami. Unica presenza vivente una mandria di cammelli intenti ad abbeverarsi in una pozza fangosa. Da Shan Shan ad Hami la carta non riporta alcuna oasi, per cui la meta prevista è una modesta guest house di strada situata a circa 220 chilometri dalla partenza, un semplice punto di sosta dei camionisti di passaggio. La raggiungiamo nel primo pomeriggio, ma risulta troppo angusta per ospitarci tutti. Veniamo così a sapere che con una breve deviazione possiamo arrivare in una città dotata di hotel, ovviamente non segnata sulla carta. A questo punto i chilometri non contano più e così, preceduti dai nostri pulmini che vi fanno un sopralluogo, la raggiungiamo verso le 14 trovando una sistemazione più confortevole. E’ quanto ci vuole dopo una tappa nervosa, tra le più faticose per i dislivelli inaspettati e per la distanza molto superiore al previsto.