Avete presente i visti di lavoro temporaneo per l’Australia, il Canada o la Nuova Zelanda? Beh, tra poco sarà possibile lavorare nelle farm nordcoreane e fare esperienza di vita locale, seppur in scala decisamente ridotta rispetto a quanto avviene nei paesi sopra citati. Dal prossimo anno, infatti, gli stranieri potranno applicare per un visto lavoro nelle tenute agricole di Chilgol, nella periferia di Pyongyang.
Ovviamente il tutto sempre supervisionato dall’agenzia Young Pioneers Tours, specializzata in viaggi in territori isolati. Le disponibilità partiranno da maggio-giugno per la stagione di impianto e di trapianto, e poi si ripeteranno a ottobre-novembre per la raccolta. L’agenzia ha dichiarato di stare lavorando per ottenere la possibilità di pernottamento in loco.
Il turismo in Corea del Nord è cresciuto negli ultimi anni. La Cina, il più grande alleato, ha inviato circa 200 mila persone l’anno dal 2012, mentre i turisti occidentali sono ridotti a una percentuale minima. Ma, negli ultimi anni, i loro numeri sono cresciuti costantemente, passando da appena 700 nel 2004 a 6.000 nel 2013. L’accesso a questo paese è meno complicato rispetto al passato, e statunitensi e israeliani non erano accettati, eccetto per gli Arirang Mass Games; dal 2010, invece, anche loro sono i benvenuti alle stesse condizioni degli altri turisti.
Pyongyang ha recentemente riattivato alcuni voli interni per collegare aree prima accessibili solo con due o tre giorni di treno, tra montagne e fiumi. I collegamenti riguardano Sondok, a sud della provincia di Pyongyang, Orang a nord e Samjiyon, nella provincia di Yanggang, a nord est del paese. Secondo l’agenzia Young Pioneer Tours, l’apertura di nuovi itinerari porterà una nuova ondata di turisti da tutto il mondo, soprattutto grazie all’interazione con le persone del posto. L’obiettivo è anche quello di creare una clientela fidelizzata.