Si sente tanto parlare di Myanmar ultimamente, sempre più papabile meta turistica grazie alla bellezza incredibile dei suoi paesaggi e alla cultura e alle tradizioni rimaste intatte nei secoli. Un luogo lontano dall’occidente, anche dai vicini paesi del Sud Est Asiatico, come la Thailandia, ma che inizia ad aprirsi al mondo.
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Questo è probabilmente il momento migliore per visitarlo, prima che gran parte della sua autenticità venga fagocitata dal sempre più presente turismo. Oltre alle meraviglie del Mar delle Andamane, le zone montuose e collinari lasciano senza fiato, grazie anche al fascino mistico dei villaggi che si attraversano.
Tra le attrazioni principali del Myamnar, tra l’altro racchiuse in un fazzoletto di terra, compreso tra Bagan e il Lago Inle, troviamo, oltre le appena citate località, anche lo stato di Al Kalaw e la capitale Yangon. Quest’ultima, conosciuta durante il periodo coloniale inglese come “la città giardino dell’est”, preserva ancora molti edifici storici. Bagan fu capitale del Regno tra il IX ed il XIII secolo, e nel suo territorio furono costruiti oltre 4.000 templi buddisti e pagode; ad oggi, circa la metà di essi sono ancora intatti e visitabili e sono annoverati tra i Patrimoni dell’Umanità Unesco. Come si può intuire, rappresentano una delle meraviglie dell’Asia.
Per un trekking semplice ma appagante, lo stato di Al Kalaw si presta alla perfezione; la sua altitudine garantisce un clima fresco e arieggiato, ideale per camminare, ma anche da percorrere in bicicletta mentre si ammira il lussureggiante e colorato panorama. Infine un luogo magico, altamente pittoresco: il Lago Inle, a 1.000 metri sul livello del mare. Circondato da nebbiose e suggestive montagne, questo posto, abitato dagli Intha, è caratteristico per i suoi villaggi costruiti su palafitte e circondati da giardini galleggianti di canneti e fango.