Dopo la scomparsa del boeing 777 MH370 lo scorso 8 marzo, tra l’altro mai ritrovato, la compagnia malese deve affrontare un’altra tragedia: il presunto abbattimento di un altro 777, sigla MH17, il 17 luglio scorso.
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Colpito da un missile? Forse, possibile, finora solo accuse contro i russi da tutto il mondo, senza prova se non una -non ancora confermata- conversazione intercettata tra due ribelli che avrebbero dichiarato di aver colpito per errore un aereo civile, scambiandolo per uno militare ucraino. Missili buk chiamati in causa per colpire un aereo a 10.000 metri di altitudine, che si è trovato a passare in un corridoio solitamente evitato dai voli di linea.
Tanti misteri, tante incertezze, a parte la faziosità di chi si schiera contro la Russia. Stupisce al riguardo Putin, rimasto sempre ai margini della vicenda, fornendo appoggio per le indagini, senza però mai dirsi indignato per le accuse ricevute. Intanto si piangono altri morti innocenti e probabilmente si vivrà una nuova Ustica; eh sì, perché tra gli scenari possibili c’è anche quello di un jet ucraino che si sarebbe fatto scudo con l’MH17 mentre era in corso un combattimento; l’unico problema, a differenza di Ustica, dove l’Itavia era in fase di discesa, qui il 777 si trovava alla massima altitudine.
Le pedine sullo scacchiere sono davvero tante, ci sono due aerei della Malaysia Airlines che hanno subito una sorte avvolta nel mistero, lasciando però quasi 600 tra morti e dispersi. Una strage vera e propria, destinata, nella miglior tradizione geopolitica, a restare senza colpevoli, a meno che non si voglia dare una svolta al conflitto tra Ucraina e filorussi..
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