voucher e negozi per poveri contro la crisi Visto che la crisi a livello globale sembra non risparmiare neanche il Paese al momento tra i più in salute, ovvero la Cina, i residenti dell’area di Hangzhou, circa 5 milioni di persone, riceveranno un voucher per stimolare gli acquisti pari al valore di 30 dollari americani. In realtà la Cina vive un momento di boom, ma più per le esportazioni che convogliano nei mercati occidentali.

Il discorso relativo agli abitanti non è poi così diverso rispetto ad un decennio fa, visto che i consumi sono ancora piuttosto bassi. I cinesi sono molto pragmatici e preferiscono risparmiare per eventuali spese mediche o per accumulare un gruzzoletto in vista della vecchiaia. Questi voucher dovrebbero incentivare agli acquisti, facendo perlomeno aumentare il numero di clienti nei centri commerciali.

Questa dei voucher non è un’idea affatto nuova, perché nel 2009, a fronte dell’inizio della crisi che ora stiamo ancora vivendo, il governo australiano (un Paese che sicuramente non se la passa male, con occupazione quasi piena e qualità della vita tra le migliori al mondo) aveva elargito, a chiunque avesse pagato almeno 3.000 dollari di tasse nel corso del precedente anno solare, un accredito di 900 dollari australiani. In questo caso ancora meglio, visto che i soldi potevano essere spesi dai beneficiari a loro piacimento.

Un’altra iniziativa interessante è stata presa in Slovenia, dove è stato aperto un vero e proprio negozio per poveri, che vende i prodotti alimentari di prima necessità e quelli di bellezza scontati del 70% a chi dimostra di avere un guadagno inferiore ai 500 euro mensili. Per evitare un circolo vizioso di rivendite dei prodotti a basso costo, è stato stabilito un limite di acquisto di 60 euro.