zanzibar spezieUna visita a Zanzibar è anche l’occasione per conoscere una cultura culinaria basata sulla fusione di diversi stili: la cucina di Zanzibar riflette la storia dell’isola, che ha subito numerose influenze nei secoli, a partire da quella Swahili, fino ad arrivare a quella cinese, passando per l’araba, la portoghese, l’indiana e la britannica. Insomma, si trova di tutto.

I primi abitanti di Zanzibar erano i Bantu, originariamente pescatori e quindi con una dieta basata sul consumo di tonni, sgombri, calamari, aragoste, ostriche e polpi, mischiati con fagioli, patate dolci, igname e banano.

Cocco, mango e agrumi furono portati da arabi e persiani durante il loro periodo coloniale, ma la maggior parte delle spezie proviene dall’India. Durante il Sultanato dell’Oman si ebbero infatti strette relazioni commerciali tra Zanzibar e l’India che andarono ad influenzare la cucina dell’isola con ricette il masala, il chutney, il curry o il samoosa.

I portoghesi introdussero l’uso della manioca, del mais e dell’ananas, mentre i tedeschi e gli inglesi non lasciarono grandi tracce, se non la tradizione al consumo di carne, specialmente alla salsa di pepe nero.

Il piatto più popolare a Zanzibar è considerato il pilau, fatto con riso, carne, noci, cocco e spezie: un piatto saporito, con chiaro riferimento alle origini arabe della cucina di Zanzibar.